Il buon vicinato - The good neighbourhood
Il buon
vicinato
In questi ultimi dieci
anni abbiamo viaggiato parecchio e vissuto in diverse nazioni, città, case.
Molti pensano che spostarsi tanto sia sempre una gran bella avventura, in parte
sicuramente è così, ma non soltanto. Ricominciare con traslochi, incertezze, ricerca
di una casa, un’altra lingua, altri equilibri non è sempre facile. Ci sono
momenti in cui ti senti destabilizzato e malgrado l’entusiasmo per la nuova
avventura, arrivano diversi momenti di sconforto e quando arrivano quei momenti
lì, avere qualcuno che ti tende una mano fa la differenza.
Noi siamo stati
molto fortunati con i nostri vicini o con la scoperta di persone speciali.
Praticamente in tutti i posti in cui siamo stati abbiamo aggiunto amici nelle
nostre vite, ricevuto aiuto e visto anche il lato migliore del genere umano.
Credo che in parte dipenda anche dal nostro carattere e dalla nostra capacità
di adattamento, ma incontrare persone che spontaneamente offrono il proprio
aiuto, concretamente fanno qualcosa per farti stare meglio o per risolvere un
problema, non è per niente scontato. Non in un mondo in cui ognuno è troppo
spesso concentrato solo su sé stesso e sul proprio orticello.
Abbiamo superato
alcuni ostacoli, a volte anche grossi, grazie a quei piccoli e grandi gesti
ricevuti che hanno veramente dato una spinta non indifferente alla nostra forza
di volontá. Soprattutto in Inghilterra dove ci siamo fermati per cinque anni. Dopotutto
a chi non piace sentirsi ben voluto, apprezzato, incoraggiato e compreso? Non è
forse questo il senso di essere umani?
Potrei scrivere un
libro solo sui miei e i nostri incontri come famiglia e sulle persone che ne hanno
fatto parte, magari lo farò.
Adesso che siamo
a Helsinki abbiamo anche una parte della mia famiglia che ci supporta, ma anche
qui tra i nostri vicini stiamo conoscendo persone speciali e riceviamo gesti
spontanei senza chiederli. Anche noi facciamo del nostro ovviamente, ci
aiutiamo a vicenda senza troppi perché, sappiamo che possiamo contare su una
specie di piccola comunità che si sta creando, in cui qualcuno ti compra il
latte e il pane se non stai bene, qualcun altro porta a te e il tuo bambino un
pensiero dall’Italia perché sa che potresti avere nostalgia, altri ti portano
cesti di funghi raccolti in foresta. Insomma, gesti che fanno passare quei
momenti difficili che inevitabilmente ci sono per tutti.
The good neighbourhood
In the last ten years we have travelled a lot and lived in
different countries, cities, homes. People often think that moving around so
much is always a great adventure, in part it is certainly so, but it is not
only that. Starting over with removal, uncertainties, looking for a home,
another language, other balances is not always easy. There are times when you
feel destabilized and despite the enthusiasm for the new adventure, there are
several moments of despair and when those moments arrive, having someone lend
you a hand makes the difference.
We have been very lucky with our neighbours and with the
discovery of special people. In every place we have been we have added friends
into our lives, received help and also seen the best side of mankind. I think
it partly depends on our character and our ability to adapt, but meeting people
who spontaneously offer their help, concretely do something to make you feel
better or to solve a problem, is not at all obvious. Not in a world where
everyone is too often focused on themselves and their own backyard.
We have overcome some obstacles, sometimes even big ones,
thanks to those small and large gestures received that have really given a
considerable boost to our willpower. Especially in England where we stayed for
five years. After all, who doesn't like to feel loved, appreciated, encouraged
and understood? Isn't this the meaning of being human?
I could write a book only about my and our encounters as a
family and about the people who have been part of it, maybe I will.
Now that we are in Helsinki we also have a part of my family
that supports us, but even here among our neighbours we are meeting special
people and we receive spontaneous gestures without asking for them. We also do
our share of course, we help each other without asking why, we know that we can
count on a small community that is being created, where someone buys you milk
and bread if you are not well, someone else brings a present from Italy to you and
your child because they know you may be homesick, others bring you baskets of
mushrooms collected in the forest. In short, gestures that help in those
difficult moments which inevitably are there for everyone.
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