E, malgrado tutto, vissero felici e contenti - Happy ending after all
E, malgrado tutto, vissero felici e contenti
Immaginate una coppia giovane, due innamorati e promessi sposi. Lei la mia trisnonna Anna, lui il Conte Ruggiero del Verzuolo, discendente del Re RuggieroII di Sicilia. Siamo a Torino verso la fine del 1800, in quegli anni per arrivare al matrimonio bisognava passare per una serie di rituali e rispettare una serie di regole, se questo non succedeva si pagava pegno. In certi casi si andava in prigione.
C’era il corteggiamento, la presentazione di lui e lei alle rispettive famiglie, l’approvazione delle rispettive famiglie, il fidanzamento e infine il matrimonio. Al matrimonio bisognava arrivare vergini. In teoria.
In pratica io immagino che se i due fidanzati non venivano scoperti, ma si lasciavano andare alla passione arrivando però a sposarsi, non c’era problema. Se trapelava la notizia della regola infranta, allora sicuramente erano guai.
Nel caso di mia trisnonna Anna sono stati grossi guai.
Non conosco i dettagli di questa storia di famiglia, molti ricordi si sono persi tra una generazione e l’altra, ma lo scheletro della storia viene raccontata e discussa spesso, anche perché ogni qual volta si parla di nobiltà, castelli, ricchezze e favole, si fa ironia sul nostro non riconosciuto sangue blu.
La storia è più o meno questa: Anna e il Conte prima di sposarsi infrangono la regola della verginità, mia trisnonna resta incinta, suo padre imbufalito va al castello del Verzuolo con il fucile a inveire contro il Conte e famiglia, il Conte usa come scusa la presunta “follia” del futuro suocero e si rifiuta di sposare la povera Anna. A quell’epoca però non era così facile esimersi dalle proprie responsabilità, soprattutto quando si parlava di onore.
Il Conte aveva due scelte possibili: sposare mia trisnonna o andare in prigione per un anno. Lui scelse di andare in prigione per un anno.
Non avendo vissuto con loro questa storia e non avendo più in famiglia nessuno che ricordi tutto per filo e per segno, non è probabilmente giusto accusare nessuno, ma ora io dico tu Conte, se volevi sposare mia trisnonna perché eri innamorato di lei, vergine o no a te non doveva interessare niente visto che la regola l’avevate infranta insieme, potevi andare avanti con quella storia d’amore, no? Andare a farsi un anno di galera pur di non sposare la donna che era la tua fidanzata, che aspettava tua figlia (mia bisnonna Vincenza), è una scelta quantomeno curiosa.
Mi chiedo spesso se il Conte dopo la galera si è poi rifatto una vita trovando un’altra fidanzata o se è saltato da un fiore all’altro per un bel pezzo.
Nel frattempo, la povera Anna, letteralmente sedotta e abbandonata, sono sicura che non ha passato momenti felici di fronte alla scelta del suo ex promesso sposo, a maggior ragione quando da futura Contessa del Verzuolo, si è ritrovata nel secolo sbagliato single e incinta.
Fosse successo adesso nessuno ci avrebbe fatto caso, ma allora immagino che la gente dell’epoca si chiedesse cosa avesse di sbagliato la mia trisnonna per aver spinto un uomo a scegliere la galera invece di una vita con lei.
Ma per fortuna questa non è una storia troppo triste.
Qualche tempo dopo il fattaccio, Anna ha incontrato un brav’uomo, un macellaio (all’epoca voleva dire un uomo benestante visto che la carne era un lusso) che malgrado i tempi in cui giudizi e pregiudizi si incontravano a flotte, la ha amata e sposata e con lei e altri tre bambini ha vissuto una vita intera fino a che morte non li ha separati.
E a noi è rimasto il sangue di un blu non riconosciuto, ma la prova che malgrado tutto, le cose belle possono accadere e la vita può sorprenderci sempre.
Happy ending after all
Imagine a young couple, very much in love and betrothed. She is my great-great grandmother Anna, he is Count Ruggiero del Verzuolo, descendants of King Ruggiero II of Sicily. We are in Turin towards the end of the 1800s, at that time to get to marriage it required to go through a series of rituals and to follow some rules, if this did not happen, a pledge was paid. In certain cases, it was prison.
There was the courtship, the introduction and the approval of their respective families, the official engagement and finally the marriage. Woman had to stay virgin until marriage. In theory.
In practice, I imagine that if the couple were not be discovered, but they let themselves go to the passion arriving however to get married, there was no problem. If the news of the broken rule leaked, then surely it was trouble.
In the case of my great-great-grandmother Anna, it was big trouble.
I do not know all the details of this family history, many memories have been lost between one generation and another, but the core of the story has been often told and discussed, also because every time we talk about nobility, castles, treasures and fairy tales, irony is made about our unrecognized blue blood.
The story is more or less this: Anna and the Count broke the rule of virginity before getting married, my great-great-grandmother got pregnant, her angry father went to the Verzuolo castle with a rifle shouting against the Count and his family, the Count used as an excuse the alleged "madness" of the future father-in-law and refused to marry poor Anna. At that time, however, it was not so easy to exempt oneself from responsibilities, especially when it concerned someone’s honour.
The Count had two possible choices: marry my great-great-grandmother or go to prison for a year. He chose to go to prison for a year.
Not having lived with them and no longer having anyone in the family who remembers everything in detail, it is probably not right to accuse anyone, but come on you Conte, if you wanted to marry my great-great-grandmother because you were in love with her, you shouldn't have cared about anything since you broke the rule together, you could have gone on with that love story, right? Going to jail for a year in order not to marry the woman who was your fiancée, who was expecting your daughter (my great grandmother Vincenza) is a curious choice.
I often wonder if the Count after his jail rebuilt his life by finding another girlfriend or if he jumped from flower to flower for a long time.
I am sure poor Anna, literally seduced and abandoned, did not have happy moments in front of the choice of her ex-betrothed, even more so when as a future Countess of Verzuolo, she found herself in the wrong century single and pregnant. Had it happened now no one would have noticed, but I guess people of that time wondered what was wrong with my great-great-grandmother for having pushed a man to choose jail instead of a life with her.
But luckily this is not really a sad story.
Later after some times, Anna met a good man, a butcher (at the time it meant a wealthy man since meat was a luxury) who married her, despite the times when you would meet judgments and prejudices in fleets, and lived with her and three other children a whole happy life until death separated them.
And we are left with the blood of an unrecognized blue, but the proof that despite everything, good things can happen and life can always surprise us.
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